24.11.06

Tutti a Roma il 2 Dicembre!

Il gruppo consiliare “Sostieni Landriano”, il Coordinamento Forza Italia Alto Pavese e la sezione locale della Lega Nord hanno unito le loro forze ed i loro intenti per portare a conoscenza della cittadinanza l’importantissima Manifestazione per la Libertà, che si terrà a Roma il 2 Dicembre prossimo, organizzato dai principali partiti della Casa delle Libertà.

“Si tratta di una iniziativa che ha visto una collaborazione sinergica tra le principali realtà politiche locali della CDL per dare vita ad una capillare azione di informazione rivolta alla cittadinanza.” – commenta Natalino Zasso, capogruppo consiliare di “Sostieni Landriano” – “L’obiettivo è quello di sensibilizzare il più ampio numero di persone sul tema politico attualmente più discusso: la finanziaria. Le varie realtà politiche della CDL della provincia di Pavia parteciperanno in massa ai cortei previsti a Roma il 2 Dicembre prossimo, mettendo a disposizione, di chiunque voglia portare la propria voce in piazza, numerosi pullman. La nostra azione sul territorio locale è consistita nell’incontrare le persone per far conoscere l’opportunità di partecipare alla Manifestazione per la Libertà e nell’informare dettagliatamente la cittadinanza mediante un volantino distribuito porta a porta che descrive il programma della manifestazione”.

“Con questa finanziaria si è sepolto definitivamente il tema del federalismo” - osserva Gigi Codazza segretario della Lega Nord di Landriano – “ Compaiono rilevanti tagli alle risorse spettanti agli Enti Locali i quali saranno costretti a programmare pesanti inasprimenti fiscali a carico dei cittadini proprio nel momento in cui si sta manifestando una certa ripresa economica. Nuove tasse e nient’altro, questo è quello che propone la sinistra; noi non siamo d’accordo e marceremo su Roma per urlare il malcontento delle regioni del Nord”.

“Con grande soddisfazione abbiamo riscontrato una vivace voglia della gente di scendere in piazza per manifestare la propria delusione verso questo governo. Il Coordinamento Alto Pavese di Forza Italia ha già raccolto adesioni sufficienti a riempire un pullman diretto a Roma e si sta attrezzando per reperirne un secondo” – commenta Fabio Canali, referente locale per il Coordinamento Forza Italia Alto Pavese – “Noi porteremo a Roma una folla manifestante ma pacifica: senza bandiere da oltraggiare, fantocci da dare alle fiamme e slogan infami ed odiosi. A differenza di quanto successo in Corso Buenos Aires, a Milano, per le vetrine, le macchine ed i commercianti di Roma non ci sarà nulla da temere”.

23.11.06

Sul consiglio comunale del 21

La seduta consiliare di Landriano si è trasformata in un vivace scontro verbale tra il Sindaco Aguzzi, la minoranza e persino alcuni cittadini seduti tra il pubblico, che si sono persino inseriti nel dibattito in aula pur di far sentire le proprie ragioni. Le cause di questa diatriba dialettica sono da ricondursi al contenuto del terzo punto all’ordine del giorno: l’approvazione di una procedura di legge che alleggerirebbe l’iter autorizzativo per l’insediamento sul territorio di nuove attività produttive.

Visti gli enormi sviluppi urbanistici di Landriano negli ultimi anni è facile prevedere quali importanti ripercussioni, un tema del genere, potrebbe portare al territorio cittadino. Proprio per questo il consigliere Luigi Codazza ha argomentato una lunga ed articolata dichiarazione di voto premettendo che “Landriano è un paese ed è una comunità a vocazione agricola, come lo è storicamente tutta l’area dell’Alto Pavese. Dall’inizio degli anni 80, per una serie di eventi indipendenti dalle decisioni dei governi locali, l’area comunale ha dovuto affrontare ed assorbire l’impatto di insediamenti industriali che hanno richiesto la gestione di problematiche complesse e con ripercussioni di portata notevole sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini.

L’amministrazione comunale si è trovata più volte a prendere decisioni che incidono in modo sostanziale sulle future generazioni dei landrianini, senza consultare in fase preliminare la popolazione o quantomeno le categorie dei cittadini che da queste decisioni sarebbero stati toccati direttamente; fra queste citiamo ad esempio: l’improvvisa ed accelerata attività edificatoria e il conseguente aumento demografico degli anni più recenti che fanno sempre più assomigliare Landriano ad un “paese dormitorio” caratteristica non proprio brillante di tutte le periferie delle grandi città; l’insediamento di una logistica di dimensioni e di impatto paesistico ed ambientale notevole; il centro commerciale e le relative conseguenze sulle attività dei negozianti del centro storico; le residenze attigue al centro commerciale che dovevano mantenere le caratteristiche costruttive dell’architettura agricola e che invece, per esigenze “di mercato”, sono state trasformate in casermoni anonimi degne dei più famosi palazzinari.

Nonostante le molte scelte operate in assoluta indipendenza rispetto alla volontà dei cittadini, o quanto meno in assenza di consultazione popolare, le ultime amministrazioni che si sono avvicendate hanno sempre propagandato posizioni di grande apertura e disponibilità all’ascolto del cittadino e hanno sempre dichiarato di voler agire nella massima trasparenza in relazione alle proprie scelte di gestione. Tanto è vero che nel programma e negli indirizzi generali di governo presentati fumosamente agli elettori era scritto testualmente: “In particolare vogliamo governare lo sviluppo urbanistico e procedere ad un completamento dello sviluppo industriale, artigianale e commerciale, sostenibile con l’ambiente al fine di promuovere l’economia locale nella salvaguardia della vocazione agricola del nostro territorio”.

Ci appare, allora, quantomeno logico domandarci: “È forse salvaguardare la vocazione agricola del territorio far sparire una delle ultime cascine nell’abitato del paese per costruirci dei palazzoni? Oppure costruire al posto della cascina Santa Rita la logistica CABLOG? E ancora demolire la vecchia Filanda per costruire un alveare? E cosa dire del vecchio Consorzio Agrario sul quale qualcuno stracciandosi le vesti aveva dichiarato:”Chi vorrà costruire degli appartamenti su quell’immobile dovrà passare sul mio cadavere!!! ”. Risultato??? …Altri palazzi!!!

Purtroppo non è finita qui: prossimo obiettivo sarà veramente l’ultima cascina del centro abitato, la cascina Buffina. Abbiamo dato un’occhiata al progetto a firma di un professionista che ha già ricevuto molteplici incarichi da questa Amministrazione: ebbene sì, anche questa verrà demolita per lasciare spazio al mercato immobiliare”

Premesso tutto ciò è stato proposto al Sindaco, proprio in coerenza con quanto sempre affermato dall’Amministrazione in carica in merito alla trasparenza delle scelte amministrative, di indire una consultazione popolare attraverso un referendum sull’argomento. “Questa è la giusta via per illustrare alla popolazione gli eventuali aspetti positivi dell’insediamento ed è la garanzia che tutti i cittadini possano essere coscienti delle decisioni assunte dall’Amministrazione e che non debbano subirle ormai a giochi fatti senza poter dire la loro. Ma se cosi non fosse, non voteremo mai a favore di questa proposta di deliberazione nella quale ci volete proporre di approvare le linee guida per l’insediamento, ad esempio, di una nuova logistica che aggraverà i problemi creati da quelle già esistenti e che costituirebbe la terza nel territorio comunale”. Nonostante l’ampia ed esauriente illustrazione del Consigliere Luigi Codazza la proposta del gruppo “Sostieni Landriano” non è stata accolta dall’Amministrazione che ha minimizzato le conseguenze a cui porterebbe questo importante documento al voto del Consiglio Comunale. Pertanto questo fatto si è trasformato in una dichiarazione di voto negativa della minoranza e in una accesa contestazione di alcune persone sedute tra il pubblico, che hanno abbandonato l’aula gridando il loro dissenso popolare verso la condotta della discussione da parte del Sindaco.

20.11.06

Dichiarazione di voto Consiglio 21/11

Premesso che

* Landriano è un paese ed è una comunità a vocazione agricola, come lo è storicamente tutta l’area dell’Alto Pavese;
* Dall’inizio degli anni 80 per una serie di eventi indipendenti dalle decisioni dei governi locali, l’area comunale ha dovuto affrontare ed assorbire l’impatto di un insediamento industriale che ha richiesto la gestione di problematiche complesse e con ripercussioni di portata notevole sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini;
* L’amministrazione comunale si è trovata più volte a prendere decisioni che incidono in modo sostanziale sulle future generazioni dei landrianini, senza consultare in fase preliminare la popolazione o quantomeno le categorie dei cittadini che da queste decisioni sarebbero stati toccati direttamente o le associazioni ambientaliste; fra queste citiamo ad esempio

o l’improvvisa ed accelerata attività edificatoria e il conseguente aumento demografico degli anni più recenti che fanno sempre più assomigliare Landriano ad un “paese dormitorio” definizione di cui le periferie delle grandi città possono fregiarsi senza nessun vanto,
o l’insediamento di una logistica di dimensioni e di impatto anche visivo ed ambientale notevoli,
o il centro commerciale e le relative conseguenze sulle attività dei negozianti del centro storico,
o le residenze attigue al centro commerciale, che avrebbero dovuto mantenere le caratteristiche costruttive dell’architettura agricola e che per esigenze “di mercato” sono state trasformate in casermoni anonimi degni dei più famosi palazzinari,
o .. e molte altre ancora;

* Nonostante le molte scelte operate in assoluta indipendenza rispetto alla volontà dei cittadini, o quanto meno in assenza di consultazione popolare, le ultime amministrazioni che si sono avvicendate hanno sempre propagandato posizioni di grande apertura e disponibilità all’ascolto del cittadino e hanno sempre dichiarato di voler agire nella massima trasparenza in relazione alle proprie scelte di gestione;

* nel programma e negli indirizzi generali di governo che l’attuale amministrazione ha presentato agli elettori nel 2004 c’è scritto testualmente: “…omissis…..In particolare vogliamo governare lo sviluppo urbanistico e procedere ad un completamento dello sviluppo industriale, artigianale e commerciale, sostenibile con l’ambiente al fine di promuovere l’economia locale nella salvaguardia della vocazione agricola del nostro territorio…omissis….” Ci domandiamo: “È forse salvaguardare la vocazione agricola del territorio far sparire una delle ultime cascine nell’abitato del paese per costruirci dei palazzoni? Oppure costruire al posto della cascina Santa Rita la logistica CABLOG?... e ancora demolire la vecchia Filanda per costruire un alveare? E cosa dire del vecchio Consorzio Agrario sul quale qualcuno, stracciandosi le vesti, aveva dichiarato:”Chi vorrà costruire degli appartamenti su quell’immobile dovrà passare sul mio cadavere!!! - ” RISULTATO ??… Altri palazzi !!.. e non è finita qui… prossimo obiettivo sarà veramente l’ultima cascina del centro abitato, la cascina Buffina. Abbiamo dato un’occhiata al progetto a firma di uno dei soliti professionisti vicini a questa amministrazione (nel senso che ha ricevuto molteplici incarichi): ebbene sì, anche questa verrà demolita per lasciare spazio al mercato immobiliare;

tutto ciò premesso

affermiamo che siamo contrari a definire a priori delle linee guida che non siano chiare ed esaustive.

In questa delibera si vuole proporre di approvare le linee guida per le varianti, incluso l’insediamento di una nuova logistica che sarà quasi il doppio di quella già esistente senza considerare che sarebbe la terza nel territorio comunale.


Per quanto riguarda la dismissione e la rilocalizzazione degli allevamenti suinicoli, non è indicato chiaramente quali e quante tipologie di attività saranno consentite ed il loro impatto ambientale in relazione alle residenze adiacenti.

E’ impensabile stabilire a priori l’ampliamento una tantum sino al 30%, o comunque non superiore a 3.000 mq, di insediamenti produttivi esistenti senza valutare caso per caso gli impatti di tali ampliamenti e da chi sono richiesti.

Deliberare progetti in variante agli strumenti urbanistici vigenti o alla previsione di pianificazione esecutiva fa venir meno il controllo sui progetti stessi.

Per cautelare maggiormente l’amministrazione comunale dette linee guida dovrebbero invece individuare le aree da destinare agli insediamenti produttivi, regolandone gli interventi, e dire chiaramente cosa è permesso realizzare e cosa no.



Quindi

PROPONIAMO

in coerenza con quanto sempre affermato dall’Amministrazione in merito alla trasparenza delle scelte amministrative,

o DI SOSPENDERE QUESTA DELIBERA

o DI INDIRE UNA CONSULTAZIONE POPOLARE ATTRAVERSO UN REFERENDUM


Questa è la giusta via per illustrare alla popolazione gli eventuali aspetti positivi dell’insediamento e delle altre varianti puntuali, avere una pluralità di informazioni, garantire che tutti i cittadini possano essere partecipi allo sviluppo futuro del paese ed essere coscienti delle decisioni assunte dall’amministrazione senza subirle ormai a giochi fatti con l’impossibilità di manifestare la loro volontà.

In caso contrario il nostro voto sarà negativo.

17.11.06

Ancora pericolosa la viabilità cittadina

Il gruppo consiliare “Sostieni Landriano” sta da tempo monitorando lo stato della viabilità pubblica nel paese per individuarne gli aspetti critici e portarli a conoscenza del Sindaco, dei Responsabili Comunali e del Consiglio Comunale, affinché vengano attuate le strategie più idonee a tutela dell’incolumità di pedoni ed automobilisti. Dopo le indagini sul pessimo stato manutentivo dei manti stradali, sulle strutture a dosso irregolari installate in molte vie del paese e sulle criticità del rapporto pedoni-autoveicoli, Fabio Canali, Consigliere Comunale del Gruppo “Sostieni Landriano”, sottopone un’interpellanza al Sindaco Aguzzi per invitare l’Amministrazione ad una riflessione sul pessimo stato della viabilità pubblica nelle vie Ospizio, S. Quirico, Mons. Casati e Piazza Piccola.

“In questo quartiere” – commenta Canali – “sono presenti numerose attività commerciali, studi medici e strutture di interesse pubblico e le condizioni attuali della viabilità, nonché la scarsa disponibilità di aree di sosta per gli autoveicoli, sottopongono la zona ad una congestione di traffico che sta ormai diventando un fenomeno sistematico con pesanti ripercussioni sulla circolazione degli autoveicoli e sulla sicurezza pubblica. L’ingorgo si verifica quotidianamente in corrispondenza con le ore di punta delle attività commerciali e dell’uscita degli alunni dell’asilo e nel fine settimana in occasione delle attività organizzate dagli oratori”.

Su questo sistema viario si innesta la Via Mons. Casati, che dovrebbe servire l’accesso al nuovo Oratorio San Luigi, ma che risulta, ad oggi, ancora incompleta nella realizzazione e pertanto non aperta al traffico. Tempo fa proprio questa strada è stata oggetto di pesanti attriti tra la Parrocchia e l’Amministrazione, giocando un ruolo fondamentale nella realizzazione del recente oratorio cittadino; inoltre le aree a parcheggio nella zona risultano notevolmente sottodimensionate rispetto alle effettive esigenze che le attività insediative presenti richiederebbero.

Un recente episodio ha sollecitato l’iniziativa del gruppo di minoranza: domenica 29 ottobre, alle ore 16.30 circa, un’unità mobile del Servizio di Soccorso di Vidigulfo è intervenuta all’Oratorio S. Luigi per soccorrere un giocatore infortunatosi durante un incontro sportivo. “A causa dello stato della Via Mons. Casati, priva del manto stradale, e per l’assenza di parcheggi, che ha indotto alcuni automobilisti a parcheggiare irregolarmente i propri autoveicoli, ho personalmente constatato le notevoli difficoltà che i soccorritori hanno incontrato per accedere e per uscire dall’Oratorio. Vista la potenziale gravità che può avere un ritardo nelle operazioni di soccorso e visti i continui disagi alla circolazione e ai residenti della zona, ci è parso doveroso richiedere al Sindaco le motivazioni per cui, dopo anni dalla inaugurazione del nuovo Oratorio S. Luigi, la Via Mons. Casati si trovi ancora in questo stato di incompletezza, nonostante la realizzazione fosse già prevista da molto tempo nel programma delle opere pubbliche. Speriamo, inoltre, “ – conclude il Consigliere Canali – “che i lavori di completamento di questa via comunale ritornino rapidamente tra le priorità dell’Amministrazione, al fine di renderla transitabile agli autoveicoli. Riteniamo infine opportuno che la Giunta Comunale ed i competenti Responsabili Comunali si attivino per regolamentare la viabilità della zona al fine di migliorarne le condizioni di sicurezza, per esempio con l’imposizione di un senso unico in Via S. Quirico che permetterebbe di ricavare numerosi stalli disposti a “lisca di pesce” lungo un lato della strada, a servizio delle numerose attività pubbliche presenti nella zona”.

10.11.06

Irregolarità convocazione Consiglio Comunale

Pubblichiamo sul blog la copia della nostra richiesta al Prefetto.

- Al Signor Prefetto Dott. Cosimo Macrì
Piazza Guicciardi, 1 – 27100 Pavia

- URGENTE - Landriano, 09.11.2006


OGGETTO: IRREGOLARITA’ CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

Il Gruppo Consiliare Sostieni Landriano, premesso che il Comune di Landriano non si è ancora dotato di un Regolamento del Consiglio Comunale, segnala un’irregolarità nei termini della convocazione del Consiglio Comunale datata 06.11.2006 per l’adunanza prevista il 10.11.2006 alle ore 21.00 (si allega copia della convocazione).

Come si evince dall’art. 125 del R.D. 148/1915, tuttora vigente, e da numerose sentenze dei TAR, fra le quali la sentenza TAR per la Campania di cui si allega uno stralcio, il giorno di invio della convocazione e quello in cui si tiene l’adunanza non vanno computati ai fini del conteggio dei giorni di preavviso con cui la convocazione deve essere inviata ai Consiglieri.

Poiché la convocazione è datata 06.11.06 e l’adunanza è prevista per il 10.11.06, i giorni di effettivo preavviso risultano essere inferiori rispetto a quanto previsto dalla legge.

Pertanto si richiede alla S.V. di invalidare la convocazione e la conseguente seduta del Consiglio Comunale, con preghiera di comunicare al Capogruppo del Gruppo Consiliare Sostieni Landriano, Natalino Zasso le disposizioni che la S.V. vorrà impartire in tempo utile per permettere che tutti i consiglieri ne siano avvisati, compatibilmente con gli orari del Comune di Landriano (presumibilmente entro le ore 12.00 di venerdì 10.11.2006).

4.11.06

Vandali scatenati, danneggiate 16 auto

Teppisti scatenati ieri notte in una via di Landriano, centro del Pavese: ad essere prese di mira sono state 16 automobili parcheggiate nella zona.

I vandali hanno procurato seri danni alle vetture e in alcuni casi hanno anche rubato l'autoradio delle macchine. Ad accorgersi dei danni sono stati, stamani, i proprietari.

I carabinieri stanno indagando sul fatto per risalire agli autori.

Fonte: RadioLombardia

3.11.06

Basta ai rinvii del consiglio comunale aperto

Pubblichiamo sul blog la copia della nostra richiesta al Sindaco.

Alla cortese attenzione del SINDACO del Comune di LANDRIANO
Alla cortese attenzione del SEGRETARIO COMUNALE del Comune di LANDRIANO
Alla cortese attenzione del PREFETTO di Pavia

Oggetto: Convocazione consiglio comunale aperto – ns richiesta del 14-10-2006, a prot. N° 13090


In riferimento alla Sua risposta del 2-11-2006, a prot. N° 13924, desideriamo esprimere il nostro dissenso alla Sua decisione di rinviare la convocazione del Consiglio Comunale aperto.

Al di là delle varie verifiche sulla situazione fognaria richieste al CAP, la convocazione del consiglio comunale aperto ha come obiettivo la rappresentazione e discussione delle posizioni del Comune, del CAP e dei cittadini in merito agli allagamenti verificatisi nel mese di agosto, le cui cause sono sufficientemente dettagliate nella Relazione Tecnica del CAP, tra l’altro ricevuta dalla S. V. prima della nostra richiesta.

Dalla documentazione inviata dal CAP in data 28 settembre 2006 e a prot. del Comune di Landriano in data 12 ottobre 2006, si evince l’esplicita richiesta di trasmettere la relazione tecnica ai Gruppi Consiliari.
Le chiediamo ufficialmente di spiegare come mai questa richiesta sia stata ottemperata solamente il 2 novembre 2006 e cioè con 20 giorni di ritardo!

Le chiediamo di elencarci quale tipo di documentazione è stata richiesta al CAP (come più volte citato nella Sua del 2-11-2006, a prot. N° 13924) e di trasmetterci, qualora esistesse, la corrispondenza con la quale il Comune chiede tale documentazione.

Invitiamo pertanto la S.V, ad ottemperare alle normative ed a convocare il Consiglio Comunale aperto, assicurando come da noi richiesto la presenza dei rappresentanti del CAP , nell’ottica di una assoluta trasparenza, ma soprattutto per rispetto nei confronti dei cittadini che attendono risposte e l’opportunità di avere finalmente un confronto diretto con le istituzioni.

Nel caso di inosservanza dei termini di convocazione, chiediamo sin d’ora che provveda il Prefetto (che ci legge in copia), ai sensi dell’art 39 comma 5 del T.U.E.L..