Il Consigliere Fabio Canali ha presentato al Sindaco un’interpellanza a nome della minoranza consiliare di “Sostieni Landriano”: a seguito delle numerose lamentele rivolte al nostro gruppo da parte della cittadinanza e persino dei volontari del servizio di soccorso del 118 con sede nel paese, è stata condotta un’indagine dalla quale risulta che a distanza di alcuni anni dall’installazione dei numerosi dossi di rallentamento, molti di questi manufatti presentano oggi evidenti segni di degrado, di cedimento e di mancanza di continuità degli elementi modulari di cui sono costituiti. Dopo un investimento costato oltre 11.000 euro alla cittadinanza, sembrerebbe che questa Amministrazione, ancora una volta, non abbia più pensato alla manutenzione o comunque non lo abbia fatto in modo adeguato, tanto che l’attuale stato di questi dossi è potenziale fonte di pericolo e sicuramente di disagio per il transito ciclo-veicolare.
La prima azione compiuta dalla minoranza è stata, però, quella di portare il problema a conoscenza dell’Ufficio di Polizia Locale, che si è dimostrato attento al problema procedendo ai dovuti accertamenti. Dopodichè, mediante un’interpellanza, il problema è stato sottoposto anche all’attenzione del Sindaco che ora dovrà riferire in proposito al Consiglio Comunale.
Lo spropositato numero di questi dispositivi, presenti in molte vie del paese e della frazione Pairana, sembrerebbe in contrasto con i dettami della normativa vigente. La legge invita il Comune ad un utilizzo attento ed entro precisi limiti dei dossi artificiali, considerando tutte le condizioni e gli effetti che tali strumenti di dissuasione della velocità comportano.
Molte lamentele dei cittadini fanno riferimento alle fastidiose e pericolose vibrazioni che il sormonto di tali strutture da parte dei veicoli genera negli edifici limitrofi.
Inoltre dalla nostra indagine è apparso evidente che l’Amministrazione ha adottato i dossi artificiali come unico mezzo di tutela degli utenti deboli della strada, senza cercare una strategia alternativa per rendere possibile la convivenza pedoni-autoveicoli, ad esempio adottando un adeguato piano del traffico e accorgimenti urbanistici opportunamente studiati, come del resto è avvenuto ed avviene nei comuni limitrofi.
L’attenzione dell’indagine della minoranza si è focalizzata soprattutto sui dossi costruiti in via Cerca, che si presentano in condizioni tanto precarie da creare notevoli disagi agli automezzi costretti a sormontarli, e di via Milano, per il cui posizionamento le motivazioni addotte dal Sindaco sembrano insufficienti. La direttiva ministeriale che regolamenta la materia cita testualmente: “un’attenzione particolare meritano i dossi di rallentamento della velocità; poiché è frequente un loro utilizzo indiscriminato, occorre che l’ordinanza che ne dispone l’impiego sia opportunamente motivata e che si tenga conto degli inconvenienti innanzi esposti per la loro localizzazione”.
Storicamente la viabilità di Landriano non è mai stata interessata da incidenti gravi dovuti alla pericolosità del tracciato viario, ad incroci di particolare rischiosità o a restringimenti improvvisi della sede stradale. Pertanto le motivazioni a sostegno dell’ordinanza del Sindaco che ha prescritto l’installazione di ben 11 rallentatori di velocità in 4 vie del paese sembrerebbero non essere sufficienti, come invece esplicitamente imposto dalla direttiva ministeriale, che prosegue: “i dossi prefabbricati […] collocati […] lungo le strade frequentate dai veicoli di soccorso, di polizia o di emergenza, o lungo linee di trasporto pubbliche , devono essere rimossi”: non si capisce dunque perché in Via Milano, che è una via di scorrimento importante per il traffico locale, percorsa quotidianamente dai mezzi di soccorso e dai mezzi di pubblico trasporto, esistano ancora alcuni di questi dissuasori di velocità.
Pertanto nell’interpellanza viene chiesto al Sindaco se esista un programma di manutenzione periodica di tutti i dossi di rallentamento, il cui stato attuale è di grave degrado. Se tale
programmazione esiste, quali siano le motivazioni per le quali non si proceda al ripristino dell’integrità dei manufatti e alla loro rimessa in sicurezza per il traffico ciclo-veicolare, ma soprattutto se, dopo quanto esposto e per quanto la legge impone, verranno rimossi i dossi su via Milano in quanto non sussistono le adeguate motivazioni volute dalla legge, sono fonte di disagio per il pubblico trasporto e hanno gravi conseguenze sulla celerità del servizio di Soccorso e di Emergenza.
Si propone poi al Sindaco di dare priorità al tema della sicurezza del pedone e della convivenza pedoni-automezzi, affrontandolo opportunamente con idonee strategie e pianificazioni, mettendo in atto tutte le più moderne ed efficaci conoscenze che la tecnica urbanistica propone.
Infine, rammenta la minoranza, il permanere in opera di queste strutture, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione.
Per ultimo si è voluto far presente ai nostri Amministratori che, secondo la definizione di legge, queste strutture a dosso sulle pubbliche vie sono a tutti gli effetti classificabili come barriere architettoniche e dovrebbe essere sensibilità di questa Amministrazione garantire sempre la libera e agevole deambulazione di chiunque. Forse se fossero ripristinati i numerosi tratti stradali che presentano manti ammalorati, buche più o meno profonde, fondi sdrucciolevoli e ristagni di acque meteoriche si garantirebbe meglio l’obiettivo di una libera e sicura circolazione per automezzi e, soprattutto, pedoni.
Gruppo Consiliare al Comune di Landriano
Sostieni Landriano