24.11.06
Tutti a Roma il 2 Dicembre!
“Si tratta di una iniziativa che ha visto una collaborazione sinergica tra le principali realtà politiche locali della CDL per dare vita ad una capillare azione di informazione rivolta alla cittadinanza.” – commenta Natalino Zasso, capogruppo consiliare di “Sostieni Landriano” – “L’obiettivo è quello di sensibilizzare il più ampio numero di persone sul tema politico attualmente più discusso: la finanziaria. Le varie realtà politiche della CDL della provincia di Pavia parteciperanno in massa ai cortei previsti a Roma il 2 Dicembre prossimo, mettendo a disposizione, di chiunque voglia portare la propria voce in piazza, numerosi pullman. La nostra azione sul territorio locale è consistita nell’incontrare le persone per far conoscere l’opportunità di partecipare alla Manifestazione per la Libertà e nell’informare dettagliatamente la cittadinanza mediante un volantino distribuito porta a porta che descrive il programma della manifestazione”.
“Con questa finanziaria si è sepolto definitivamente il tema del federalismo” - osserva Gigi Codazza segretario della Lega Nord di Landriano – “ Compaiono rilevanti tagli alle risorse spettanti agli Enti Locali i quali saranno costretti a programmare pesanti inasprimenti fiscali a carico dei cittadini proprio nel momento in cui si sta manifestando una certa ripresa economica. Nuove tasse e nient’altro, questo è quello che propone la sinistra; noi non siamo d’accordo e marceremo su Roma per urlare il malcontento delle regioni del Nord”.
“Con grande soddisfazione abbiamo riscontrato una vivace voglia della gente di scendere in piazza per manifestare la propria delusione verso questo governo. Il Coordinamento Alto Pavese di Forza Italia ha già raccolto adesioni sufficienti a riempire un pullman diretto a Roma e si sta attrezzando per reperirne un secondo” – commenta Fabio Canali, referente locale per il Coordinamento Forza Italia Alto Pavese – “Noi porteremo a Roma una folla manifestante ma pacifica: senza bandiere da oltraggiare, fantocci da dare alle fiamme e slogan infami ed odiosi. A differenza di quanto successo in Corso Buenos Aires, a Milano, per le vetrine, le macchine ed i commercianti di Roma non ci sarà nulla da temere”.
23.11.06
Sul consiglio comunale del 21
Visti gli enormi sviluppi urbanistici di Landriano negli ultimi anni è facile prevedere quali importanti ripercussioni, un tema del genere, potrebbe portare al territorio cittadino. Proprio per questo il consigliere Luigi Codazza ha argomentato una lunga ed articolata dichiarazione di voto premettendo che “Landriano è un paese ed è una comunità a vocazione agricola, come lo è storicamente tutta l’area dell’Alto Pavese. Dall’inizio degli anni 80, per una serie di eventi indipendenti dalle decisioni dei governi locali, l’area comunale ha dovuto affrontare ed assorbire l’impatto di insediamenti industriali che hanno richiesto la gestione di problematiche complesse e con ripercussioni di portata notevole sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini.
L’amministrazione comunale si è trovata più volte a prendere decisioni che incidono in modo sostanziale sulle future generazioni dei landrianini, senza consultare in fase preliminare la popolazione o quantomeno le categorie dei cittadini che da queste decisioni sarebbero stati toccati direttamente; fra queste citiamo ad esempio: l’improvvisa ed accelerata attività edificatoria e il conseguente aumento demografico degli anni più recenti che fanno sempre più assomigliare Landriano ad un “paese dormitorio” caratteristica non proprio brillante di tutte le periferie delle grandi città; l’insediamento di una logistica di dimensioni e di impatto paesistico ed ambientale notevole; il centro commerciale e le relative conseguenze sulle attività dei negozianti del centro storico; le residenze attigue al centro commerciale che dovevano mantenere le caratteristiche costruttive dell’architettura agricola e che invece, per esigenze “di mercato”, sono state trasformate in casermoni anonimi degne dei più famosi palazzinari.
Nonostante le molte scelte operate in assoluta indipendenza rispetto alla volontà dei cittadini, o quanto meno in assenza di consultazione popolare, le ultime amministrazioni che si sono avvicendate hanno sempre propagandato posizioni di grande apertura e disponibilità all’ascolto del cittadino e hanno sempre dichiarato di voler agire nella massima trasparenza in relazione alle proprie scelte di gestione. Tanto è vero che nel programma e negli indirizzi generali di governo presentati fumosamente agli elettori era scritto testualmente: “In particolare vogliamo governare lo sviluppo urbanistico e procedere ad un completamento dello sviluppo industriale, artigianale e commerciale, sostenibile con l’ambiente al fine di promuovere l’economia locale nella salvaguardia della vocazione agricola del nostro territorio”.
Ci appare, allora, quantomeno logico domandarci: “È forse salvaguardare la vocazione agricola del territorio far sparire una delle ultime cascine nell’abitato del paese per costruirci dei palazzoni? Oppure costruire al posto della cascina Santa Rita la logistica CABLOG? E ancora demolire la vecchia Filanda per costruire un alveare? E cosa dire del vecchio Consorzio Agrario sul quale qualcuno stracciandosi le vesti aveva dichiarato:”Chi vorrà costruire degli appartamenti su quell’immobile dovrà passare sul mio cadavere!!! ”. Risultato??? …Altri palazzi!!!
Purtroppo non è finita qui: prossimo obiettivo sarà veramente l’ultima cascina del centro abitato, la cascina Buffina. Abbiamo dato un’occhiata al progetto a firma di un professionista che ha già ricevuto molteplici incarichi da questa Amministrazione: ebbene sì, anche questa verrà demolita per lasciare spazio al mercato immobiliare”
Premesso tutto ciò è stato proposto al Sindaco, proprio in coerenza con quanto sempre affermato dall’Amministrazione in carica in merito alla trasparenza delle scelte amministrative, di indire una consultazione popolare attraverso un referendum sull’argomento. “Questa è la giusta via per illustrare alla popolazione gli eventuali aspetti positivi dell’insediamento ed è la garanzia che tutti i cittadini possano essere coscienti delle decisioni assunte dall’Amministrazione e che non debbano subirle ormai a giochi fatti senza poter dire la loro. Ma se cosi non fosse, non voteremo mai a favore di questa proposta di deliberazione nella quale ci volete proporre di approvare le linee guida per l’insediamento, ad esempio, di una nuova logistica che aggraverà i problemi creati da quelle già esistenti e che costituirebbe la terza nel territorio comunale”. Nonostante l’ampia ed esauriente illustrazione del Consigliere Luigi Codazza la proposta del gruppo “Sostieni Landriano” non è stata accolta dall’Amministrazione che ha minimizzato le conseguenze a cui porterebbe questo importante documento al voto del Consiglio Comunale. Pertanto questo fatto si è trasformato in una dichiarazione di voto negativa della minoranza e in una accesa contestazione di alcune persone sedute tra il pubblico, che hanno abbandonato l’aula gridando il loro dissenso popolare verso la condotta della discussione da parte del Sindaco.
20.11.06
Dichiarazione di voto Consiglio 21/11
* Landriano è un paese ed è una comunità a vocazione agricola, come lo è storicamente tutta l’area dell’Alto Pavese;
* Dall’inizio degli anni 80 per una serie di eventi indipendenti dalle decisioni dei governi locali, l’area comunale ha dovuto affrontare ed assorbire l’impatto di un insediamento industriale che ha richiesto la gestione di problematiche complesse e con ripercussioni di portata notevole sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini;
* L’amministrazione comunale si è trovata più volte a prendere decisioni che incidono in modo sostanziale sulle future generazioni dei landrianini, senza consultare in fase preliminare la popolazione o quantomeno le categorie dei cittadini che da queste decisioni sarebbero stati toccati direttamente o le associazioni ambientaliste; fra queste citiamo ad esempio
o l’improvvisa ed accelerata attività edificatoria e il conseguente aumento demografico degli anni più recenti che fanno sempre più assomigliare Landriano ad un “paese dormitorio” definizione di cui le periferie delle grandi città possono fregiarsi senza nessun vanto,
o l’insediamento di una logistica di dimensioni e di impatto anche visivo ed ambientale notevoli,
o il centro commerciale e le relative conseguenze sulle attività dei negozianti del centro storico,
o le residenze attigue al centro commerciale, che avrebbero dovuto mantenere le caratteristiche costruttive dell’architettura agricola e che per esigenze “di mercato” sono state trasformate in casermoni anonimi degni dei più famosi palazzinari,
o .. e molte altre ancora;
* Nonostante le molte scelte operate in assoluta indipendenza rispetto alla volontà dei cittadini, o quanto meno in assenza di consultazione popolare, le ultime amministrazioni che si sono avvicendate hanno sempre propagandato posizioni di grande apertura e disponibilità all’ascolto del cittadino e hanno sempre dichiarato di voler agire nella massima trasparenza in relazione alle proprie scelte di gestione;
* nel programma e negli indirizzi generali di governo che l’attuale amministrazione ha presentato agli elettori nel 2004 c’è scritto testualmente: “…omissis…..In particolare vogliamo governare lo sviluppo urbanistico e procedere ad un completamento dello sviluppo industriale, artigianale e commerciale, sostenibile con l’ambiente al fine di promuovere l’economia locale nella salvaguardia della vocazione agricola del nostro territorio…omissis….” Ci domandiamo: “È forse salvaguardare la vocazione agricola del territorio far sparire una delle ultime cascine nell’abitato del paese per costruirci dei palazzoni? Oppure costruire al posto della cascina Santa Rita la logistica CABLOG?... e ancora demolire la vecchia Filanda per costruire un alveare? E cosa dire del vecchio Consorzio Agrario sul quale qualcuno, stracciandosi le vesti, aveva dichiarato:”Chi vorrà costruire degli appartamenti su quell’immobile dovrà passare sul mio cadavere!!! - ” RISULTATO ??… Altri palazzi !!.. e non è finita qui… prossimo obiettivo sarà veramente l’ultima cascina del centro abitato, la cascina Buffina. Abbiamo dato un’occhiata al progetto a firma di uno dei soliti professionisti vicini a questa amministrazione (nel senso che ha ricevuto molteplici incarichi): ebbene sì, anche questa verrà demolita per lasciare spazio al mercato immobiliare;
tutto ciò premesso
affermiamo che siamo contrari a definire a priori delle linee guida che non siano chiare ed esaustive.
In questa delibera si vuole proporre di approvare le linee guida per le varianti, incluso l’insediamento di una nuova logistica che sarà quasi il doppio di quella già esistente senza considerare che sarebbe la terza nel territorio comunale.
Per quanto riguarda la dismissione e la rilocalizzazione degli allevamenti suinicoli, non è indicato chiaramente quali e quante tipologie di attività saranno consentite ed il loro impatto ambientale in relazione alle residenze adiacenti.
E’ impensabile stabilire a priori l’ampliamento una tantum sino al 30%, o comunque non superiore a 3.000 mq, di insediamenti produttivi esistenti senza valutare caso per caso gli impatti di tali ampliamenti e da chi sono richiesti.
Deliberare progetti in variante agli strumenti urbanistici vigenti o alla previsione di pianificazione esecutiva fa venir meno il controllo sui progetti stessi.
Per cautelare maggiormente l’amministrazione comunale dette linee guida dovrebbero invece individuare le aree da destinare agli insediamenti produttivi, regolandone gli interventi, e dire chiaramente cosa è permesso realizzare e cosa no.
Quindi
PROPONIAMO
in coerenza con quanto sempre affermato dall’Amministrazione in merito alla trasparenza delle scelte amministrative,
o DI SOSPENDERE QUESTA DELIBERA
o DI INDIRE UNA CONSULTAZIONE POPOLARE ATTRAVERSO UN REFERENDUM
Questa è la giusta via per illustrare alla popolazione gli eventuali aspetti positivi dell’insediamento e delle altre varianti puntuali, avere una pluralità di informazioni, garantire che tutti i cittadini possano essere partecipi allo sviluppo futuro del paese ed essere coscienti delle decisioni assunte dall’amministrazione senza subirle ormai a giochi fatti con l’impossibilità di manifestare la loro volontà.
In caso contrario il nostro voto sarà negativo.
17.11.06
Ancora pericolosa la viabilità cittadina
“In questo quartiere” – commenta Canali – “sono presenti numerose attività commerciali, studi medici e strutture di interesse pubblico e le condizioni attuali della viabilità, nonché la scarsa disponibilità di aree di sosta per gli autoveicoli, sottopongono la zona ad una congestione di traffico che sta ormai diventando un fenomeno sistematico con pesanti ripercussioni sulla circolazione degli autoveicoli e sulla sicurezza pubblica. L’ingorgo si verifica quotidianamente in corrispondenza con le ore di punta delle attività commerciali e dell’uscita degli alunni dell’asilo e nel fine settimana in occasione delle attività organizzate dagli oratori”.
Su questo sistema viario si innesta la Via Mons. Casati, che dovrebbe servire l’accesso al nuovo Oratorio San Luigi, ma che risulta, ad oggi, ancora incompleta nella realizzazione e pertanto non aperta al traffico. Tempo fa proprio questa strada è stata oggetto di pesanti attriti tra la Parrocchia e l’Amministrazione, giocando un ruolo fondamentale nella realizzazione del recente oratorio cittadino; inoltre le aree a parcheggio nella zona risultano notevolmente sottodimensionate rispetto alle effettive esigenze che le attività insediative presenti richiederebbero.
Un recente episodio ha sollecitato l’iniziativa del gruppo di minoranza: domenica 29 ottobre, alle ore 16.30 circa, un’unità mobile del Servizio di Soccorso di Vidigulfo è intervenuta all’Oratorio S. Luigi per soccorrere un giocatore infortunatosi durante un incontro sportivo. “A causa dello stato della Via Mons. Casati, priva del manto stradale, e per l’assenza di parcheggi, che ha indotto alcuni automobilisti a parcheggiare irregolarmente i propri autoveicoli, ho personalmente constatato le notevoli difficoltà che i soccorritori hanno incontrato per accedere e per uscire dall’Oratorio. Vista la potenziale gravità che può avere un ritardo nelle operazioni di soccorso e visti i continui disagi alla circolazione e ai residenti della zona, ci è parso doveroso richiedere al Sindaco le motivazioni per cui, dopo anni dalla inaugurazione del nuovo Oratorio S. Luigi, la Via Mons. Casati si trovi ancora in questo stato di incompletezza, nonostante la realizzazione fosse già prevista da molto tempo nel programma delle opere pubbliche. Speriamo, inoltre, “ – conclude il Consigliere Canali – “che i lavori di completamento di questa via comunale ritornino rapidamente tra le priorità dell’Amministrazione, al fine di renderla transitabile agli autoveicoli. Riteniamo infine opportuno che la Giunta Comunale ed i competenti Responsabili Comunali si attivino per regolamentare la viabilità della zona al fine di migliorarne le condizioni di sicurezza, per esempio con l’imposizione di un senso unico in Via S. Quirico che permetterebbe di ricavare numerosi stalli disposti a “lisca di pesce” lungo un lato della strada, a servizio delle numerose attività pubbliche presenti nella zona”.
10.11.06
Irregolarità convocazione Consiglio Comunale
- Al Signor Prefetto Dott. Cosimo Macrì
Piazza Guicciardi, 1 – 27100 Pavia
- URGENTE - Landriano, 09.11.2006
OGGETTO: IRREGOLARITA’ CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
Il Gruppo Consiliare Sostieni Landriano, premesso che il Comune di Landriano non si è ancora dotato di un Regolamento del Consiglio Comunale, segnala un’irregolarità nei termini della convocazione del Consiglio Comunale datata 06.11.2006 per l’adunanza prevista il 10.11.2006 alle ore 21.00 (si allega copia della convocazione).
Come si evince dall’art. 125 del R.D. 148/1915, tuttora vigente, e da numerose sentenze dei TAR, fra le quali la sentenza TAR per la Campania di cui si allega uno stralcio, il giorno di invio della convocazione e quello in cui si tiene l’adunanza non vanno computati ai fini del conteggio dei giorni di preavviso con cui la convocazione deve essere inviata ai Consiglieri.
Poiché la convocazione è datata 06.11.06 e l’adunanza è prevista per il 10.11.06, i giorni di effettivo preavviso risultano essere inferiori rispetto a quanto previsto dalla legge.
Pertanto si richiede alla S.V. di invalidare la convocazione e la conseguente seduta del Consiglio Comunale, con preghiera di comunicare al Capogruppo del Gruppo Consiliare Sostieni Landriano, Natalino Zasso le disposizioni che la S.V. vorrà impartire in tempo utile per permettere che tutti i consiglieri ne siano avvisati, compatibilmente con gli orari del Comune di Landriano (presumibilmente entro le ore 12.00 di venerdì 10.11.2006).
4.11.06
Vandali scatenati, danneggiate 16 auto
I vandali hanno procurato seri danni alle vetture e in alcuni casi hanno anche rubato l'autoradio delle macchine. Ad accorgersi dei danni sono stati, stamani, i proprietari.
I carabinieri stanno indagando sul fatto per risalire agli autori.
Fonte: RadioLombardia
3.11.06
Basta ai rinvii del consiglio comunale aperto
Alla cortese attenzione del SINDACO del Comune di LANDRIANO
Alla cortese attenzione del SEGRETARIO COMUNALE del Comune di LANDRIANO
Alla cortese attenzione del PREFETTO di Pavia
Oggetto: Convocazione consiglio comunale aperto – ns richiesta del 14-10-2006, a prot. N° 13090
In riferimento alla Sua risposta del 2-11-2006, a prot. N° 13924, desideriamo esprimere il nostro dissenso alla Sua decisione di rinviare la convocazione del Consiglio Comunale aperto.
Al di là delle varie verifiche sulla situazione fognaria richieste al CAP, la convocazione del consiglio comunale aperto ha come obiettivo la rappresentazione e discussione delle posizioni del Comune, del CAP e dei cittadini in merito agli allagamenti verificatisi nel mese di agosto, le cui cause sono sufficientemente dettagliate nella Relazione Tecnica del CAP, tra l’altro ricevuta dalla S. V. prima della nostra richiesta.
Dalla documentazione inviata dal CAP in data 28 settembre 2006 e a prot. del Comune di Landriano in data 12 ottobre 2006, si evince l’esplicita richiesta di trasmettere la relazione tecnica ai Gruppi Consiliari.
Le chiediamo ufficialmente di spiegare come mai questa richiesta sia stata ottemperata solamente il 2 novembre 2006 e cioè con 20 giorni di ritardo!
Le chiediamo di elencarci quale tipo di documentazione è stata richiesta al CAP (come più volte citato nella Sua del 2-11-2006, a prot. N° 13924) e di trasmetterci, qualora esistesse, la corrispondenza con la quale il Comune chiede tale documentazione.
Invitiamo pertanto la S.V, ad ottemperare alle normative ed a convocare il Consiglio Comunale aperto, assicurando come da noi richiesto la presenza dei rappresentanti del CAP , nell’ottica di una assoluta trasparenza, ma soprattutto per rispetto nei confronti dei cittadini che attendono risposte e l’opportunità di avere finalmente un confronto diretto con le istituzioni.
Nel caso di inosservanza dei termini di convocazione, chiediamo sin d’ora che provveda il Prefetto (che ci legge in copia), ai sensi dell’art 39 comma 5 del T.U.E.L..
4.9.06
Segnalazione condizioni di sicurezza precaria parco giochi Via Cerca.
- del Sindaco
- del Comune di Landriano
- del Comandante della Polizia Municipale
- della Stazione dei Carabinieri di Landriano
- del Comitato Genitori – Sede Landriano
A seguito di segnalazioni allarmate da parte di diversi cittadini di Landriano, in particolare genitori di bambini in età pre-scolare, e come documentato nelle foto che alleghiamo in CD, richiamiamo la Vostra attenzione sulla situazione di degrado, incuria e precaria sicurezza di fruizione del parco giochi di Via Cerca.
In dettaglio si riscontra quanto segue:
- residui di tronchi di alberi abbattuti che spuntano dal terreno;
- un rubinetto nè segnalato nè protetto che spunta dal terreno;
- attrezzature e giochi per bambini in precarie condizioni di igiene e manutenzione; fra questi si evidenziano superfici di legno con vernice e parti in legno sollevate, con grave rischio che schegge di varia natura feriscano i bimbi; giochi sporchi, arrugginiti, scheggiati e inadatti all’uso da parte dei più piccoli; segni di bruciature estese.
- in particolare stato di degrado appare il “galeone”, più volte oggetto di atti vandalici. In primo luogo sembrano essere stati divelti alcuni sostegni di sicurezza preposti ad evitare la caduta dei bambini. Sono poi evidenti tracce di una sorta di “accampamento” di chi ha utilizzato impropriamente l’area giochi come rifugio e come zona pic-nic; sono infatti visibili residui di cibo e confezioni vuote che attirano insetti e animali.
In considerazione dei rischi evidenziati nella precedente esposizione dei fatti, si richiede quanto segue:
- Un sopralluogo tecnico atto a verificare l’effettiva fruibilità in condizioni di sicurezza del parco giochi di Via Cerca.
- La sostituzione delle attrezzature ritenute inidonee.
- Il ripristino a funzionalità e condizioni di sicurezza delle attrezzature recuperabili.
- La verifica costante che il parco non venga utilizzato impropriamente, o come rifugio, da soggetti che potrebbero costituire un pericolo per i bambini o che potrebbero reiterare gli atti di vandalismo già perpetrati.
Confidando che verrà dato corso alle richieste con la massima urgenza porgiamo doverosi saluti.
Alessandra Stefania Pent
Consigliere Comunale
Gruppo Consiliare Sostieni Landriano
27.8.06
Mozione: Verifica prestazionale della rete fognaria
Tale mozione ha l’obiettivo di sensibilizzare l’Amministrazione verso questo annoso problema che crea disagi a molti cittadini e di proporre, ad essa, di programmare una serie di interventi sistematici di controllo e manutenzione della rete, di concerto con l’Azienda che gestisce il sistema fognario.
In fede,
NATALINO ZASSO
ANTONIO BAMBACIGNO
ALESSANDRA STEFANIA PENT
FABIO CANALI
LUIGI CODAZZA
Gruppo Consiliare al Comune di Landriano Sostieni Landriano
MOZIONE DA PRESENTARE AL CONSIGLIO COMUNALE DI LANDRIANO
PREMESSO CHE:
* durante l’attuale stagione estiva si sono verificati alcuni temporali, anche di media intensità, che hanno provocato allagamenti in numerosissime abitazioni del paese a causa di un mal funzionamento della rete fognaria;
* spiacevoli eventi di questo genere sono stati, negli ultimi anni, sempre più frequenti ed hanno arrecato notevoli disagi e danni alla popolazione;
CONSIDERATO CHE:
* se è vero che il dimensionamento di una rete fognaria non possa prevedere lo smaltimento di eventi temporaleschi di eccezionale portata, è altrettanto vero che nella stagione estiva, a causa di temporali anche di media intensità, nella rete fognaria cittadina si verificano ordinariamente vari episodi di entrata in pressione delle tubazioni, con conseguente riversamento del flusso fognario al di fuori della rete;
* la contaminazione di ambienti civili con acque provenienti dalle condotte fognarie altera lo stato di igiene degli ambienti e può potenzialmente avere effetti negativi, anche di grave entità, per la salute delle persone che abitano quegli ambienti;
* non è corretto costringere i cittadini a dotare, a proprie spese, la pertinente rete di proprietà di meccanismi idraulici per evitare il reflusso dell’acqua di fogna all’interno delle abitazioni, a causa di sistematiche inefficienze della rete pubblica;
* la rete fognaria comunale è, ormai da alcuni anni, in gestione al Consorzio Acqua Potabile, con sede a Milano, in Via Rimini 34, che dovrebbe esserne responsabile della manutenzione, della gestione e, quindi, del buon funzionamento;
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
ad attivarsi, da subito, per concordare con l’Ente che gestisce la rete fognaria una serie sistematica di interventi di verifica e di eventuale sistemazione, al fine di strutturare efficientemente la rete entro la prossima stagione estiva, con i seguenti obiettivi:
1. verificare l’idoneità della capacità portante dei vari tratti della rete fognaria, anche in considerazione del recente ed enorme sviluppo edilizio del paese;
2. verificare l’integrità e lo stato manutentivo delle condotte di scarico pubbliche e delle caditoie stradali, molte delle quali risultano palesemente ostruite ed incapaci di far defluire l’acqua meteorica;
3. attivare un piano assicurativo per risarcire i cittadini dei futuri danni che uno scorretto funzionamento della rete di smaltimento provocherà ad essi;
4. dare evidenza pubblica alle scelte che l’Amministrazione assumerà nei confronti di questo problema, al fine di una completa e corretta informazione alla cittadinanza.
4.8.06
Esterefatti e basiti
Aguzzi parla di “ingerenze di Vidigulfo” negli affari di Landriano, solo perché infastidito dall’intervento del Galbarini che contestava la scelta di Landriano di non aderire, almeno per l’estate 2006, al programma di pattugliamento notturno coordinato fra i Comandi di Polizia Municipale dei comuni dell’Alto Pavese.
Ci pare davvero curioso che per il Sindaco di Landriano, a seconda delle annate e degli interessi del momento, il tema della sicurezza debba essere considerato alternativamente problema “locale” dei singoli comuni o problema sovracomunale.
A noi di Sostieni Landriano pare evidente che, viste le dimensioni dei comuni dell’Alto Pavese, il problema trovi soluzioni decisamente più efficaci unendo le forze con gli altri comuni del territorio.
Il gruppo consiliare di minoranza concorda con il Consigliere Galbarini che la scelta di tagliare fuori Landriano dall’iniziativa di condividere a livello sovracomunale le risorse della polizia municipale per effettuare anche pattugliamenti notturni sia fortemente discutibile.
È un clamoroso passo indietro rispetto al progetto di convenzione, fra più comuni altopavesi, avviato già da qualche anno e che prevede, almeno nel periodo estivo, ronde notturne degli agenti di Polizia Municipale.
La sicurezza dei cittadini dovrebbe sempre essere messa al primo punto di ogni Amministrazione Comunale. È necessario che gli agenti siano presenti sul territorio affinché questo sia continuamente monitorato. Non sono sufficienti poche e sparute telecamere (di cui una puntata proprio davanti all’abitazione del nostro primo cittadino e un’altra, forse per puro caso, a coprire il suo studio di progettazione) a garantire il rispetto della legalità.
Rimaniamo invece esterrefatti per il basso livello a cui Aguzzi riesce a portare la discussione quando, riferendosi evidentemente a Galbarini, usa le parole “pappagallini forse imbeccati da qualcun altro”, insinuando che la contestazione del giovane Consigliere di Vidigulfo non sia farina del suo sacco.
E’ vero, noi di Sostieni Landriano siamo abituati, ormai, in Consiglio ad assistere alla caduta di stile di alcuni componenti della maggioranza, ma ci auguravamo che si trattasse di atteggiamenti e comportamenti limitati alla dialettica dell’aula consiliare. Dobbiamo invece constatare che le cattive abitudini dilagano e oltrepassano i confini del palazzo municipale per passare direttamente ai comunicati stampa rilasciati dal Sindaco.
E siccome il lupo perde il pelo… ma non il vizio, ecco che per l’ennesima volta Aguzzi aggredisce verbalmente un consigliere giovane (lo ha fatto in più occasioni con i suoi consiglieri), trattandolo da inetto e lasciando intendere che i giovani non abbiano sufficiente titolo per fare politica.
Forse dovrebbe ripensare a se stesso una trentina d’anni fa, quando aveva l’età di Galbarini e dei consiglieri più giovani di Landriano, prima di lasciarsi andare a certe esternazioni di cattivo gusto.
3.8.06
Chi fa da sè... ha la casa sicura?
LA SEGRETERIA TELEFONICA
Evitare di pubblicizzare troppo le assenze. Se si ha una segreteria telefonica, è opportuno non registrare messaggi dal tono vacanziero: meglio il classico "momentaneamente non siamo in casa".
LA CORRISPONDENZA ED IL MATERIALE PUBBLICITARIO
In mancanza del portiere o di un suo sostituto, lasciare le chiavi di casa ad un parente o ad un amico fidato, che possa passare di tanto in tanto a ritirare la posta e i giornali (il cui accumulo denota l'assenza dei destinatari) e a controllare che tutto proceda per il verso giusto. Anche l'accumulo di materiale pubblicitario nelle cassette postali è una spia dell'assenza del proprietario di casa, ma la cosa - come la magistratura ha già stabilito - si può impedire collocando sopra le cassette stesse un cartello con la scritta "E' vietato lasciare materiale pubblicitario" (se tutti sono d'accordo, in caso di comproprietà) oppure indicando il divieto sulle singole cassette (se vi sono differenti opinioni).
IL TAPPETINO
Specie negli immobili in condominio e sempre in mancanza di un portiere, bisogna stare attenti ai comportamenti di coloro che svolgono le pulizie di androni e di pianerottoli degli stabili. Infatti, qualche pulitore ha l'abitudine (quando non si tratta, addirittura, di un atto voluto e con uno scopo ben preciso) di lasciare - dopo aver pulito - il tappetino, specie se rigido, sollevato in alto o appoggiato vicino alla porta d'ingresso dell'unità immobiliare e questo, in assenza del proprietario, rappresenta un indizio che in casa non c'è nessuno. Quindi, se ci si accorge che l’addetto alle pulizie non ricolloca subito il tappetino davanti alla porta, è bene avvertirlo e chiedergli risolutamente di evitare tale comportamento, che rappresenta di per sé - come detto - un segnale utile ai ladri.
I NUOVI CONTATORI ENEL
Fare attenzione - ove già installati - ai nuovi contatori elettronici dell'Enel, che possono segnalare l'assenza dalla propria abitazione e rappresentare così un valido aiuto per coloro che progettano un furto. Infatti, questi nuovi congegni, con cui l'Enel ha deciso di sostituire i vecchi dispositivi, hanno una funzione inusitata: due spie luminose, poste sul lato sinistro del contatore, indicano il prelievo o meno di energia elettrica e - quando non c'è consumo da più di 20 minuti, ovvero quando ci si allontana da casa e si spengono diligentemente tutti gli elettrodomestici o si stacca il contatore - le due spie si accendono e restano accese fin quando il consumo non riprende. Proprio per la presenza di queste spie, è bene mettere in protezione i nuovi contatori, per esempio posizionandoli in armadietti a muro chiusi oppure in locali non accessibili agli estranei. Se questo non è possibile, si possono adottare altri accorgimenti, come lasciare accesa la spia luminosa del televisore che, avendo necessità di energia elettrica, impedisce - pur determinando un dispendio economico - che si accendano le due spie del contatore.
GLI INTERVENTI STRUTTURALI (GRATE, TAPPARELLE METALLICHE ECC.)
Eseguire interventi atti a migliorare la sicurezza dell'abitazione, quali: far apporre grate, tapparelle metalliche con bloccaggi o vetri antisfondamento alle finestre, installare porte blindate, apporre nuove serrature, lucchetti e catenacci alle porte, montare allarmi e telecamere. Per tutti questi interventi - ed altri similari - è possibile usufruire ancora (e fino al 31 dicembre 2006) delle detrazioni fiscali previste dalla legge.
GLI ACCORGIMENTI GENERALI
Ricordarsi che semplici accorgimenti possono essere molto efficaci (specie - ad esempio - in caso di cattivo funzionamento degli allarmi): lasciare in casa una radiosveglia attiva che suoni di tanto in tanto, installare una luce ad intermittenza che saltuariamente si accenda e si spenga, mettere dei coperchi o dei contenitori metallici dietro le porte e le finestre.
IL CONTROLLO PREVENTIVO
Eseguire un controllo sul buon ed efficace funzionamento dell'antifurto, che ha un ulteriore effetto deterrente sui ladri.
IL TELEALLARME
Richiedere alla Questura l'attivazione del teleallarme, dispositivo ausiliario di collegamento con il pronto intervento della Questura stessa. Il servizio di teleallarme, completamente gratuito e da richiedere tramite un semplice modulo scaricabile da Internet al sito www.poliziadistato.it (sezione documenti), può essere attivato con un dispositivo di allarme (omologato ai sensi della legge n. 46/90 e del D.M. n. 314/92) che prevede la diretta installazione di apparecchiature terminali con non più di due linee urbane. Con il teleallarme si ha la sicurezza di un rapido intervento della Forza pubblica. Unico accorgimento da seguire è quello di verificare sempre il buon funzionamento dell'impianto; infatti, falsi allarmi, dovuti a cattivo funzionamento dell'apparecchiatura o a negligenza del proprietario, sono passibili di denuncia ai sensi dell'art. 658 codice penale (procurato allarme).
LA VIGILANZA
Stipulare un contratto di vigilanza con una società privata, pattuendo anche il servizio di teleallarme, con intervento diretto dei "vigilantes".
IL CONTRATTO DI COMODATO
Per proteggere gli oggetti più rari e preziosi (quali, opere d’arte, libri o collezioni rare, gioielli antichi, quadri ecc.), si può darli in prestito (comodato) per mostre temporanee a Musei, Gallerie d'arte ecc.: in questo modo, si evita di lasciare tali valori nella propria abitazione.
Per attenuare, invece, le conseguenze di un furto è opportuno mettere in pratica le indicazioni che seguono:
L'INVENTARIO
Redigere un inventario di tutti gli oggetti di valore (per esempio gioielli) che si conservano nell'appartamento, allegandovi le relative ricevute fiscali (per l'assicurazione), se messe da parte (e, comunque, ricordarsi di farlo per gli acquisti futuri). Si può anche predisporre per ciascuna opera d'arte il "documento dell'opera d'arte". Tale documento, la cui redazione è suggerita proprio dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri, può essere realizzato a cura diretta del proprietario per ogni pezzo e deve contenere indicazioni dell'oggetto, dell'autore, dell'epoca, della tecnica e del materiale utilizzato e delle sue dimensioni, nonché una breve descrizione. A tale scheda va allegata una foto o - se posseduta - una copia fotografica dell'opera, rilasciata dall'antiquario con retroscritta una dichiarazione firmata sull'autenticità dell'originale; va pure alegata la fattura o lo scontrino.
LA POLIZZA AD HOC
Stipulare una polizza assicurativa ad hoc per garantirsi in caso di avvenuto furto, leggendo con attenzione ogni singola clausola, in quanto se non vengono rispettate le condizioni previste (ad esempio, porte o finestre blindate, griglie alle finestre, maniglie antiscasso, cassaforte, idoneo sistema di allarme ecc.), la copertura assicurativa non è operante e si è pagato il premio invano. Alcune compagnie, infatti, non risarciscono il furto subìto se non vi è stato lo scasso ovvero se la "colpa" del sinistro è da attribuirsi in parte anche al danneggiato, il quale, per esempio, abbia dimenticato una porta o una finestra aperta o non abbia cambiato la serratura dopo aver perso le relative chiavi.
LA TEMPESTIVA DENUNCIA
Fare subito denuncia, orale o scritta, del furto subìto, presso la Forza pubblica (Questura, Commissariato di Pubblica Sicurezza, Compagnia o Stazione dei Carabinieri ecc.), specificando in apposito elenco tutti i beni e i documenti sottratti e, in caso di furto di opere d'arte, consegnando il "documento dell'opera d'arte", se predisposto. Gli anziani, i malati o i portatori di handicap possono avvalersi del recente servizio di "denunce a domicilio", telefonando al 113 e chiedendo l'assistenza di un agente presso la propria abitazione.
LA CONSULTAZIONE DELLA BACHECA
Consultare sul sito Internet della Polizia di Stato, all'indirizzo www.poliziadistato.it, la bacheca della refurtiva recuperata, con catalogo fotografico di vari oggetti ritrovati. Per poter recuperare i propri beni è indispensabile presentare una copia della denuncia di sottrazione ed essere in grado di descrivere dettagliatamente il materiale prima di procedere al riconoscimento. E' utile visionare anche il sito dei Carabinieri (www.carabinieri.it), ove è possibile consultare la sezione, realizzata dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, che ospita una banca dati delle opere d'arte rubate.
Via | Confedilizia.it
20.6.06
10.6.06
REFERENDUM, ECCO PERCHE’ VOTARE SI
Cominciamo da dove vogliamo, ma cominciamo. Spogliandoci dei panni di Sisifo che nella mitologia antica era costretto a fare una fatica boia per l’eternità senza mai arrivare a compiere la sua missione. È una lezione che chi si dice politico deve tenere a mente.
Negli ultimi miei scritti ho già detto che non possiamo farci prendere dalla tentazione di lasciare la corsa all’ultima curva: una sciagurata vittoria dei No frenerebbe quel cambiamento atteso da quindici anni e che lentamente ha comunque cominciato a dare frutti. Di federalismo non s’era mai parlato fino all’arrivo di Umberto Bossi. Le Regioni erano delle riserve politiche: oggi invece sono laboratorio e, soprattutto, sono il vivaio di uomini e donne sempre più apprezzati dai cittadini perché capaci di amministrare. Lo stesso vale per i Comuni e le Province. Da Formigoni alla Bresso, da Galan a Bassolino o a Bersani, da Albertini a Chiamparino, Cacciari o Illy ma anche gli stessi Rutelli e Veltroni sono figli di una cultura politica nuova e cioè del federalismo, dell’esaltazione dei territori e delle loro identità.
Volutamente ho elencato nomi appartenenti allo schieramento avversario, proprio per dimostrare che grazie al vento leghista tutti i partiti hanno dovuto fare i conti con il sentimento identitario del popolo.
Certo, poi ognuno interpreta la politica secondo le proprie idee e le proprie ideologie, ma intanto una nuova classe politica è cresciuta privilegiando le istanze del campanile.
Tutto questo però non basta. Occorre ora che le Regioni contino di più. Che chi governa negli enti locali abbia una funzione specifica. Che abbiano un potere normativo e poi fiscale esclusivo seppur nell’interesse generale. La riforma del Titolo V fu un passo avanti, timido ma concreto. Non fu una distrazione o una leggerezza di cui pentirsi, il fatto che in occasione del referendum confermativo di quella modifica costituzionale, il centrodestra - allora al governo - non fece campagna elettorale per il no. O che Bossi, allora ministro delle Riforme, lasciò la Lega fuori dalla campagna referendaria. Accadde che il sì passò e che la Costituzione fu modificata ma la cosa non ostacolò la maggioranza nel mettere a punto la “propria” riforma costituzionale (la quale ricordo fu presentata nel programma elettorale del 2001).
Lo stesso ragionamento sarebbe stato auspicabile anche questa volta se non fosse che ormai i soldati sono già passati in armeria. Non si sa perché ma se il cambiamento arriva da destra, la sinistra insorge per partito preso. Ieri in una intervista al Corriere della Sera, Giulio Tremonti ha ricordato alcuni passaggi del testo di Giuliano Amato dove si parlava di un rafforzamento dei poteri del premier: siamo così lontani da quanto è scritto nella riforma costituzionale varata dalla Cdl? No, commenta Tremonti.
Ieri l’altro, Umberto Bossi in una intervista alla Padania dimostrava una disponibilità ad aprire un tavolo politico al fine di migliorare il testo su cui si esprimerà il popolo. Ovviamente partendo dal sì.
Perché dico ovviamente? Perché la vittoria del no, paralizzerebbe tutto. Si potrebbe dire che replicheremmo la stagnazione in cui si trova ora la Costituzione europea dopo la bocciatura di Francia e Olanda. Né più né meno. Bloccare pertanto la riforma della Costituzione in senso federale sarebbe un grave errore, perché smorzerebbe l’unica ondata di freschezza degli ultimi quindici anni. Il federalismo è vincente. Solo lasciando le Regioni libere di svilupparsi appieno avremmo due grandi vantaggi: la crescita (economica, sociale, culturale) e la responsabilizzazione della classe politica. Una evoluzione che farebbe il bene dei singoli territori e l’interesse generale. C’è chi chiede che si sottolinei la solidarietà del federalismo: la cosa mi sorprende perché il federalismo è solidale in sé. Non c’è infatti una Costituzione in cui sia specificato che il federalismo debba essere solidale: lo è già di suo.
Le recenti valutazioni dei bilanci regionali rispetto alla spesa sanitaria hanno evidenziato la virtuosità di chi pur garantendo parametri qualitativamente alti è stato bravo a tagliare gli sprechi. A destra come a sinistra. Il federalismo inchioda al rispetto delle regole: la stagione di Pantalone che paga sempre può finire. Ecco perché occorre convincere gli indecisi a votare sì.
Ci sono infine alcune questioni che nel dibattito sono state toccate solo marginalmente. Le elencavo all’inizio dell’articolo. C’è la norma antiribaltone che così impedisce la tentazione di governicchi tira-a-campare. C’è la fine del ping pong tra una Camera e l’altra, dove le leggi rischiavano di fare la navetta solo perché nel frattempo qualcuno aveva cambiato idea su una frase o perché un partito faceva il furbo per ottenere qualcosa in cambio. Ecco, con la nuova Costituzione le leggi nazionali le fa sono la Camera. Punto fine.
Poi c’è il taglio dei parlamentari, cioè un beneficio che si commenta da sé. La sinistra, avendo capito che l’argomento ha una certa presa, comincia a dire che si tratta dell’unico argomento valido della riforma oppure, nel peggiore dei casi, che è solo propaganda. Bella faccia tosta. Per anni se non per decenni ci siamo lamentati perché il numero dei parlamentari è eccessivo e adesso che il taglio è stato messo nero su bianco, c’è chi dice che è propaganda…
L’altro giorno il ministro Vannino Chiti ha promesso che se anche dovesse vincere il no, la sinistra varerà comunque una legge di riduzione del numero dei parlamentari. Ci piacerebbe credere al ministro Chiti ma proprio non ce la facciamo: la moltiplicazione di ministri, viceministri e sottosegretari del governo Prodi sfiora il record assoluto ed è lì da vedere. Tutto perché non riuscivano ad accontentare tutti i partiti e le loro correnti. E allora una maggioranza che sta in piedi sulla distribuzione del potere e delle cadreghe, secondo Chiti dovrebbe tagliare il numero dei parlamentari? Andiamo…
I miracoli accadono una sola volta e allora, cari signori, mettiamo una bella croce sul sì prima che ci ripensino. E così anche questa è fatta!
Gianluigi Paragone, La Padania 04/06/2006
2.6.06
Amministrazione antidemocratica
Esordisce così, Antonio Bambacigno, Consigliere Comunale nelle fila di Sostieni Landriano ed esponente del Coordinamento Alto Pavese di Forza Italia.
“Da mesi mi scontro contro il muro di gomma dell’amministrazione del sindaco Aguzzi”.
In preparazione alla sua campagna elettorale ha fatto installare una quantità impressionante di bacheche sul suolo pubblico, deturpando l’aspetto del paese. In ogni bacheca vi è una ridondanza impressionante di sue foto.
La cosa più assurda è che noi del Gruppo Consiliare Sostieni Landriano stiamo aspettando dallo scorso anno un’autorizzazione al posizionamento di una bacheca nella frazione di Pairana, mentre come Coordinamento di Forza Italia abbiamo richiesto mesi fa di posizionare la nostra bacheca in Landriano. Ormai, superati ben oltre i 30 giorni secondo cui è necessario rispondere ad una richiesta fatta da un Consigliere, abbiamo scritto al Prefetto di Pavia. Tutto inutile.
Mi domando come un sindaco, esponente dei Democratici di Sinistra, abbia così poco di democratico. A noi gruppo di minoranza spetta solo una bacheca pagata di tasca nostra (e anche quella solo dopo molte peripezie, con tempi da attesa biblici e dopo numerose segnalazioni alla Prefettura).
A Forza Italia, primo partito in Landriano, nessun tipo di autorizzazione.
Invece per partitucoli e associazioni più o meno di comodo, fiancheggiatori del nuovo governo, ecco pronte e disponibili bacheche comunali in abbondanza e in comodato d’uso gratuito.
Dopo sei mesi di solleciti mi sono deciso a preparare due interpellanze per il prossimo consiglio comunale, in cui il Sindaco dovrà spiegare come mai è così democratico.
La cosa più assurda è che quando la richiesta per una bacheca la presenta, solo pochi giorni prima, lo stesso partito che ha sostenuto il sindaco nella sfortunata (per loro…) campagna elettorale per le provinciali, l’autorizzazione è prontamente arrivata. Concludo citando George Orwell: "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".
26.5.06
DOMENICA E LUNEDÌ VOTA PER RICONTARE!!!
E’ importante vincere al primo turno; è importante fare bene per non diventare una “provincia rossa”; è necessario confermare il risultato della Casa delle Libertà.
In questi giorni è nato un governo debole, dove tutti parlano a ruota libera ma confermando i nostri peggiori timori: vogliono sfasciare le nostre riforme (legge Biagi, immigrazione, pensioni, scuola, ambiente...), preparano il terreno a nuove tasse sui risparmi, attaccano i valori della nostra tradizione.
Dobbiamo fermarli e in democrazia il voto è il primo modo con il quale il popolo può dire "NO" a leggi e governi sgraditi.
Non perdere l’occasione. Domenica e lunedì vai a votare e convinci il maggior numero di amici a fare lo stesso in tutti i luoghi dove si vota.
24.5.06
Prodi: "Il voto di fiducia è andato meglio che nel '96". Ma è una bugia
Commento del neopremier: «Meglio di così non poteva andare. Sono molto contento, abbiamo una maggioranza al Senato che è maggiore di quella del '96».
Ma la sua è una bugia. All'avvio di quella legislatura il voto di fiducia al Senato per il governo dell'Ulivo, che si tenne il 24 maggio del '96, ebbe il seguente esito (facilmente controllabile da chiunque sul resoconto stenografico di quella giornata):
Senatori presenti..... 314
Senatori votanti..... 313
Maggioranza..... 157
Favorevoli..... 173
Contrari..... 139
Astenuti..... 1
Il governo Prodi, quindi, nel '96 ottenne 34 voti di scarto (173 "sì" alla fiducia contro "139" no). Stavolta ne ha avuti appena dieci. E all'epoca Prodi non ottenne i voti in massa dei senatori a vita: solo quattro gli diedero la fiducia; cinque erano assenti, Francesco Cossiga si astenne.
Tutto questo, ovviamente, Prodi lo sa. Sa benissimo che la sua maggioranza politica attuale è assai più fragile di quella di allora. Come lo sanno tutti i suoi alleati. Però deve dare un'immagine diversa da quella reale, a costo di inventarsi i numeri.
Poi dicono che l'uomo degli spot è Silvio Berlusconi.
Via | Aconservativemind.blogspot.com
23.5.06
Consiglio Comunale
MARTEDI 23 MAGGIO 2006 ALLE ORE 21.00
E' CONVOCATO PRESSO L'ORATORIO DI PAIRANA
CONSIGLIO COMUNALE DI LANDRIANO
O.d.G.
1. Comunicazioni Sindaco sulla vicenda ALAN (il comune ha perso il ricorso al Consiglio di Stato)
14.4.06
Agghiacciante! Ogni commento è superfluo..
Una bimba appena nata giace morta sotto il bordo del marciapiedi, nella totale indifferenza di coloro che passano. La piccina è solo un'altra vittima della politica crudele del governo cinese che pone il limite massimo di un solo figlio nelle città (due nelle zone rurali), con aborto obbligatorio. Nel corso della giornata, la gente passa ignorando il bebè.
Automobili e biciclette passano schizzando fango sul cadaverino. Di quelli che passano, solo pochi prestano attenzione. La neonata fa parte delle oltre 1000 bambine abbandonate appena nate ogni anno, in conseguenza della politica del governo cinese.L'unica persona che ha cercato di aiutare questa bambina ha dichiarato:"Credo che stesse già per morire, tuttavia era ancora calda e perdeva sangue dalle narici".
Questa signora ha chiamato l'Emergenza però non è arrivato nessuno. "Il bebè stava vicino agli uffici fiscali del governo e molte persone passavano ma nessuno faceva nulla... Ho scattato queste foto perché era una cosa terribile...""I poliziotti, quando sono arrivati, sembravano preoccuparsi più per le mie foto che non per la piccina..." In Cina, molti ritengono che le bambine siano spazzatura.Il governo della Cina, il paese più popoloso del mondo con 1,3 miliardi di persone, ha imposto la sua politica di restrizione della natalità nel 1979. I metodi usati però causano orrore e sofferenza: i cittadini, per il terrore di essere scoperti dal governo, uccidono o abbandonano i propri neonati.Ufficialmente, il governo condanna l'uso della forza e della crudeltà per controllare le nascite; però, nella pratica quotidiana, gli incaricati del controllo subiscono tali pressioni allo scopo di limitare la natalità, che formano dei veri e propri "squadroni dell'aborto".
Questi squadroni catturano le donne "illegalmente incinte" e le tengono in carcere finché non si rassegnano a sottoporsi all'aborto.In caso contrario, i figli "nati illegalmente" non hanno diritto alle cure mediche, all'istruzione, né ad alcuna altra assistenza sociale. Molti padri vendono i propri "figli illegali" ad altre coppie, per evitare il castigo del governo cinese.Essendo di gran lunga preferito il figlio maschio, le bambine rappresentano le principali vittime della limitazione delle nascite.Normalmente le ragazze continuano a vivere con la famiglia dopo del matrimonio e ciò le rende un vero e proprio un peso.Nelle regioni rurali si permette un secondo figlio, ma se anche il secondo è una femmina, la cosa rappresenta un disastro per la famiglia.Secondo i dati delle statistiche ufficiali, il 97,5% degli aborti è rappresentato da feti femminili.Il risultato è un forte squilibrio di proporzioni fra popolazione maschile e femminile.
Milioni di uomini non possono sposarsi, da ciò consegue il traffico di donne.L'aborto selezionato per sesso sarebbe proibito dalla legge, però è prassi comune corrompere gli addetti per ottenere un'ecografia dalla quale conoscere il sesso del nascituro.Le bambine che sopravvivono finiscono in precari orfanatrofi.Il governo cinese insiste con la sua politica di limitare le nascite e ignora il problema della discriminazione contro le bambine. Alla fine, un uomo raccolse il corpo della bambina, lo mise in una scatola e lo gettò nel bidone della spazzatura.
FATE GIRARE , QUESTO POST!! (Akela The Wolf)
7.4.06
Appello agli italiani
Riceviamo e (più che) volentieri pubblichiamo questo appello firmato da Renato Brunetta e Paolo Guzzanti. Diffondere, diffondere, diffondere!
1) Il 9 e 10 aprile a decidere delle sorti dell’Italia sarà paradossalmente chi non voterà, piuttosto che chi si recherà alle urne. L’Italia è infatti divisa tra la minoranza guidata dall’ex partito comunista, e la maggioranza che ad esso si è sempre opposto e si oppone. E mentre gli elettori della sinistra sono tutti determinati al voto, tra gli elettori di centrodestra è forte la tentazione di disertare.
2) In tanti, infatti, serpeggia un sentimento di delusione. Si aspettavano una rivoluzione liberale che non si è ancora realizzata, si aspettavano che l’Italia cambiasse più e meglio di quanto non sia cambiata.
3) Noi li comprendiamo, condividiamo con loro questo sentimento e vogliamo essere interpreti e garanti della loro volontà di un più deciso impegno a realizzare la rivoluzione liberale.
4) Noi crediamo che in tante, troppe, occasioni la Casa delle Libertà abbia peccato di ingenuità, di sudditanza nei confronti dei poteri forti, di incapacità di gestire il potere con la determinazione e la dignità che vengono dal consenso, di eccessiva ricerca del compromesso anche quando non era necessario, di estenuante litigiosità interna, di disattenzione e scarsa disponibilità ad ascoltare e a stare tra la gente, di incapacità a comunicare tutto il buono realizzato e di contrastare tutto il falso sparso sul Paese dai nostri avversari e dai media con loro compiacenti. E, cosa più grave di tutte, di aver sottovalutato i tanti segnali di allarme che venivano dalle infelici prove elettorali degli ultimi anni.
5) Noi siamo convinti che, nonostante tutto questo, il governo Berlusconi sia stato il migliore dal secondo dopoguerra. Che le tante riforme fatte siano state tutte importanti, coraggiose, intelligenti, necessarie e che abbiano dato inizio alla irreversibile modernizzazione dell’Italia e alla sua trasformazione in un Paese fondato sulla libertà.
6) Noi, però, sappiamo che le riforme hanno bisogno di tempo per manifestare i loro effetti, mentre gli italiani hanno dovuto scontare il prezzo di una crisi economica le cui responsabilità vengono da lontano, insieme al continuo attacco di una politica intrisa di odio nei nostri confronti, ai limiti della guerra civile, scatenata con cinismo e spesso con violenza fisica da una sinistra che non ha nulla a che fare con il laburismo e la socialdemocrazia delle democrazie occidentali.
7) Noi diciamo ai delusi che quella rivoluzione è ancora a portata di mano, della stessa mano che segnerà sulla scheda la sorte dell’Italia e degli italiani.
8) Noi ricordiamo ai delusi che quel popolo che ha sempre resistito attivamente all’equivoca egemonia comunista è ancora maggioritario nella società italiana, nel lavoro, nelle imprese, nelle professioni e nei cuori della gente. Ma rischia di diventare per la prima volta minoritario nelle urne, per nostra responsabilità e per loro delusione.
9) Noi avvertiamo i delusi che la sconfitta della Casa delle Libertà provocherebbe il crollo della speranza della gente libera che vedrebbe tramontare, chissà per quanto, l’unica occasione possibile di una rivoluzione liberale. Guai se ciò accadesse.
10) Per questo rivolgiamo ai delusi un appello. E offriamo loro un impegno sull’onore per il quale chiediamo ancora cinque anni di fiducia. Lo chiediamo con l’orgoglio degli obiettivi realizzati, e con la volontà di fare di più e meglio. Noi siamo consapevoli che le grandi rivoluzioni liberali del nostro tempo, come quelle della Thatcher in Gran Bretagna e di Reagan negli Stati Uniti, si sono sempre realizzate con il secondo mandato, non con il primo. Il lavoro iniziato cinque anni fa deve essere compiuto.
11) Noi ci impegniamo a batterci per un governo di persone competenti, che abbia e dimostri sempre una forte e visibile passione politica, capace di fare, ma anche di ascoltare, comprendere, rispondere e decidere.
12) Noi ci impegniamo a lavorare ancor di più per Forza Italia, per farne un partito diverso dagli altri, dove si discutano ancor più apertamente idee, uomini e programmi, capace di rappresentare sempre meglio quel blocco sociale e politico che a Forza Italia ha dato in questi anni la sua fiducia, ma anche affidato una missione in parte incompiuta.
13) Noi siamo con Berlusconi e a Berlusconi intendiamo garantire tutta la forza politica necessaria per resistere all’assedio soffocante della vecchia politica che spinge sempre, come è nella sua natura, a compromessi al ribasso.
14) Tanto leali, quanto liberi: questa è la nostra identità e la nostra credibilità, insieme al nostro impegno a saper dire di no, a dire sempre la verità e a mostrare la verità ai cittadini, nonostante l’assordante rumore delle mistificazioni che oggi provengono da quasi ogni parte.
15) Chiediamo ai delusi di non disertare le urne, consegnando l’Italia a coloro che la riporterebbero indietro. Lo chiediamo con orgoglio, con passione, con animo libero e sincero, e col sentimento di chi è con gli italiani che lavorano, che producono, che rischiano tutti i giorni, che si affacciano al futuro e lo vogliono limpido e rassicurante, ricco di libertà e di opportunità. Gli italiani liberi possono vincere ancora.
Renato Brunetta e Paolo Guzzanti
6.4.06
Dichiarazione di voto di Oriana Fallaci
Io non voglio questa Sinistra. Perché Prodi alla guida dell'Unione è il nulla. Perché Prodi è un non leader. Non è la guida ma l'ostaggio consenziente di una non Unione. Un mediocre che ha fatto del non decidere il sistema di governo. Perché è un ex democristiano che oggi fa il pacifinto con i comunisti e i baciapile. Perché tutto è serio. Lui e' serio. La situazione e' seria. L'Italia e' triste... Aria fritta, un vuoto a perdere. Perché non ha un partito. Perché ha guidato l'IRI della deindustrializzazione e ora dice di avere un progetto industriale. Perché ha fatto dell'Europa un ufficio di passacarte senza un sogno e sogna di andare al governo fondando la crescita sul rilancio dell'Europa. La Sinistra vive di contraddizioni. Perchè a sinistra ci sono i Gran Sacerdoti del culto della conservazione. Non decidono. Sono i Gattopardi del nuovo millennio. Fingono di voler cambiare perchè tutto resti come prima. Perché a Sinistra hanno un programma che si pesa a kili. Perché ci sono Di Pietro con i Comunisti Italiani. Bertinotti con Mastella. La Bindi con Pannella. Perché hanno già governato. Hanno fallito e li hanno mandati a casa. Perché non hanno una politica economica. Perché con loro torna la lottizzazione l'unico principio che condividono. Perché hanno riempito l'Italia di immigrati clandestini. Perché non hanno una politica estera e "auspicano che le cose si risolvano con il buon senso".
Quale buon senso? Quello di chi assale un consolato per uccidere i diplomatici della democratica Danimarca? Difendono l' EURABIA che non ha fondamento culturale. Vogliono dare il voto degli immigrati. Indiscriminatamente. Amano l'Islam e odiano gli Israeliani, perchè ricchi, e quindi da combattere. Odiano l'America. Colpevole di essere il paese leader del capitalismo mondiale. Loro. I perfidi. I corrotti. Loro. Gli odiati Stati Uniti d'America. Per la sinistra è quindi inevitabile stare con i palestinesi e col mondo arabo. Schierarsi con i proletari della situazione. Islam e Sinistra. Il revival perverso di una sorta di patto Molotov-Ribbentrop. Un patto stretto tra due mondi che sembrerebbero opposti. Ma che sono indissolubilmente uniti dall'odio contro un comune nemico. Sempre lo stesso. Gli Stati Uniti. In nome di quell'odio questa Sinistra ci sta portando verso l'inevitabile resa. Verso il nostro annientamento come civiltà. Si riempiono la bocca con i diritti, nel disinteresse per le libertà dell'individuo, della donna. A loro non importa di tutti coloro che in medio-oriente ringraziano Dio ogni sera che cenano non per il cibo che hanno sulla tavola, ma per esserci arrivati ancora vivi a quella tavola. Loro chiamano i terroristi resistenti.
Sono solidali con l'Islam e non con il Papa. Hanno usato la morte di Giovanni Paolo II come occasione per sdoganarsi. Tutti in piazza San Pietro. Anche i comunisti. Quelli che Woytjla ha sepolto per sempre. Quelli che qui inneggiano alla Rifondazione e difesa del Comunismo. Hanno usato i disordini di Bengasi per alimentare l'odio. Per prendere qualche punto percentuale. La sinistra è solidale con i terroristi islamici per le vignette pubblicate in Danimarca. Vigliacchi. Dov'è la loro laicità? La ostentano solo nei confronti del cattolicesimo. Fanno vignette contro Ratzinger "Il pastore tedesco" raffigurato come fosse un cane.
Per dire No a tutto questo io scelgo. Scelgo il Centrodestra perché vedo questa sinistra. Basta ascoltarli per aver voglia di scappare. E una scelta culturale. E' una scelta di vita. E' una diversa visione dell'Italia e del Mondo. Scelgo Berlusconi e il suo progetto. Perchè non è statalista. Perchè crede nella Libertà e nel Liberismo e nell'individuo. Perchè è contro la politica vuota di contenuti dei D'Alema e Fassino. Perchè non odia come loro che fanno finta di amare per la paura dell'odio altrui. Perchè guarda al futuro e non al passato come loro. Perchè abbiamo avuto 5 anni di stabilità che una volta era un valore e ora ci siamo dimenticati dei 4 governi in 5 anni. Perchè è amico di Bush, si amico degli USA senza vergognarsi della gratitudine che si deve agli USA e non di Cuba o di Hamas. Perchè hanno detto che molte Leggi non saranno cambiate. Riconoscendone il Buon Governo. Perchè con la riforma della Costituzione ha mantenuto una grande promessa. Perchè lavora giorno e notte per cambiare l'Italia. Scelgo di stare con l'Italia che si oppone. Perché c'è un'Italia che non accetta passivamente l'annientamento culturale. C'è Un'Italia che non ci stà a questo gioco al massacro. C'è un'Italia che non accetterà mai di rinunciare alle libertà che ha conquistato. Perché io al mio Paese ci tengo.
Vostra.
Oriana Fallaci. 5/4/06
3.4.06
L’Italia in mano a Prodi rischia la svendita
L’Italia che vuol sapere sa che l’eventuale futuro governo della sinistra ci tartasserà.
Come del resto è consuetudine loro. Tartassamento punitivo, tartassamento vendicativo. Giovedì scorso l’Unità sembrava quella della fine degli anni Cinquanta: pagheranno gli straricchi, annunciava in primapagina.
Avrebbe potuto tranquillamente aggiungere morte ai padroni, affermazione molto in voga ai tempi di Palmiro Togliatti detto il Migliore. Dicono che il comunismo sia morto e sepolto, ma in quel pagheranno gli straricchi c’è non solo l’anima, ma il corpaccione del comunismo.
Quello che ha sempre preferito combattere la ricchezza piuttosto che la povertà, quello dei tutti nei kolkoz o alle catene di montaggio.Quello per il quale la proprietà – e quindi la ricchezza – è un furto.
Inutilmente Prodi cerca di stemperare il linguaggio stalinista nei borborigmi della sua eloquenza perché poi gli escono dei «finalmente i ricchi pagheranno» che attestano in modo inequivocabile lo spirito di ritorsione e di punizione che alimenta la sua politica («finalmente» è avverbio che trasuda soddisfazione, compiacimento per qualcosa a lungo attesa).
Per testa quedra la ricchezza forse, dico forse, non è un furto, ma certo è un peccato. E a una società con ricchi emeno ricchi preferisce di gran lunga una società di tutti poveri, tutti straccioni.
Il fantasma dei declinisti, della grande stampa, dei Montezemolo e dei Biagi (Enzo) che vedono una Italia ridotta all’accattonaggio, che non sa comearrivare alla fine del mese (ma sa benissimocome arrivare alle Seychelles), alla quale mancano addirittura i centesimi per il latte ai bambini (ma non per fornirli di telefoni cellulari) tradotto in realtà. Quello è il
programma di testa quedra.
Il guaio è che Prodi, fallito come boiardo di Stato (vogliamo parlare della Sme, della Cirio?), fallito come euroburocrate (vogliamo parlare dell’allargamento? Della Costituzione europea?) e fallito come economista (vogliamo parlare di Nomisma e dei suoi «studi» con virgolette grandi così?), può benissimo rivelarsi un eccellente impoveritore di Stato. E non solo menando le stangate fiscali che ha promesso.
Uno che per risolvere il problema energetico intende affidarsi all’eolico è capace, nel peggio, di tutto. Uno che preannuncia di voler abolire la legge Biagi (Marco) ritenendo che meno mobilità significhi più posti di lavoro è capace, sempre nel peggio, di tutto.
In mano sua, questo purtroppo è certo, l’Italia farà la fine che fece, quand’era in mano sua, l’Alfa Romeo: svenduta. Bisogna proprio fermarlo quel testa quedra.
2.4.06
31.3.06
Votiamo contro il mondo alla rovescia
Se vogliamo evitare, il 10 aprile, di svegliarci in un mondo alla rovescia dobbiamo spendere tutte le nostre forze.
Se la Lega non otterrà un eccellente risultato, se dovesse prevalere la sinistra, la nostra società, il nostro mondo verrebbero irrimediabilmente scardinati.
La prima a cadere sarebbe la famiglia così come da secoli noi la concepiamo, subito sostituita dalla famiglia omosessuale.
Poi sarebbe la fine delle nostre imprese, della nostra piccola imprenditoria strozzata dalla sleale concorrenza in primo luogo dei cinesi, senza che nessuno abbia messo dei limiti.
E poi tutti gli sforzi che abbiamo fatto democraticamente per arrivare al federalismo istituzionale sarebbero a rischio.
E il nuovo passo che ci attende, la conquista del federalismo fiscale, e cioè che i soldi rimangano laddove vengono prodotti con il lavoro, sarebbe sbarrato. Dovremmo ricominciare da capo le estenuanti battaglie che abbiamo condotto fin qui.
La sorte mi ha ferito, ma non vinto. Ancora una volta, padani, vi chiedo di non lasciare decidere ad altri il nostro destino. Mai senza di noi dove si decide di noi! La lotta che abbiamo condotto e che ancora conduciamo e condurremo per evitare che il nostro mondo sia rovesciato, i nostri sogni distrutti, le nostre speranze calpestate, richiede il contributo di tutti.
Come sempre: porta a porta, strada per strada, svegliate chi vi sta accanto e convincetelo.
Abbiamo combattuto e combattiamo contro l’invasione degli immigrati clandestini non solo per difendere la nostra Padania, ma tutto il Continente. L’Europa dei burocrati, l’Europa Superstato scricchiola, perché si appoggia sugli Stati nazionali ridotti male in arnese dai debiti.
Quindi ci dobbiamo impegnare tutti per un voto contro il mondo alla rovescia.
Umberto Bossi
Sostieni la Casa delle Libertà
Da oggi e nei prossimi giorni potrete trovare sul nostro blog opinioni e spunti interessanti per invitare tutti a votare la Casa della LIbertà.
Non lasciamo il nostro Paese nelle mani di Prodi, Fassino e Bertinotti! Impediamo che i Luxuria e i No Global vadano al Governo!
7.3.06
10.2.06
30.1.06
In marcia per la Vita
“Il Comune di Landriano si è contraddistinto per aver partecipato recentemente a numerose manifestazioni, anche di carattere nazionale, a favore di temi importanti per il Nostro Paese: dal “no alla guerra” della manifestazione di Roma, al viaggio ad Aushwitz “per non dimenticare”, alla “marcia contro la guerra e la povertà” da Perugia ad Assisi, alla commemorazione dell’eccidio dei partigiani a Milano.
Proprio per questo e a seguito di alcune richieste avanzate dalla cittadinanza, abbiamo ritenuto opportuno chiedere che il Signor Sindaco si faccia promotore per Landriano dell’iniziativa mettendo gratuitamente a disposizione della cittadinanza un adeguato servizio di trasporto per consentire la partecipazione dei landrianini a questo importante evento sul tema della Vita.
Infatti, a seguito delle più recenti scoperte medico-scientifiche, questo tema ha assunto una rilevanza capitale: eutanasia, aborto, le nuove frontiere delle biotecnologie possono indurre un senso di rassegnato pessimismo nell’animo umano.
Proprio per questo è richiesta una sempre maggior consapevolezza personale della preziosità del dono della vita, soprattutto per le molte persone che finora hanno riservato scarsa attenzione al problema.
Prima di tutti i diritti come quello alla casa, al lavoro, all’istruzione tanto sbandierati in questo periodo di inizio campagna elettorale, deve essere preservato il diritto alla vita”.
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Perchè internet non sia un "luogo" ad uso e consumo della sinistra.
Perchè su internet circoli Informazione e non disinformazione.
Su Blogs 4 CdL potrete trovare il pensiero di altri bloggers che supportano la Casa delle Libertà per le elezioni del 2006, materiale Informativo e spunti di riflessione.
25.1.06
Enel.si regala lampade ad alta efficienza
Il 31 gennaio 2006 è l’ultimo giorno per approfittare dell’iniziativa dei punti vendita Enel.si per promuovere il risparmio energetico.
Fino a quella data sarà possibile ritirare gratuitamente una lampada ad alta efficienza energetica da 11 o 15 Watt, equivalenti rispettivamente a 60 e 75 Watt delle lampade ad incandescenza tradizionali.
Per poter usufruire della promozione, senza alcun obbligo d’acquisto, è sufficiente presentarsi in un negozio Enel.si e chiedere informazioni sul risparmio energetico. L’elenco dei punti vendita si trova sul sito Enel.
Via | Verdenatura.netUn'iniziativa in favore di Oriana
Il problema è che la sinistra radical chic vive questa premiazione come un affronto, e ha avviato una petizione per costringere Nencini a ritirare il premio.
Per contrastare questa iniziativa arrogante e anti-democratica, il Giornale della Toscana e il Club Brunelleschi hanno avviato una contro-petizione, in favore della Fallaci e della libertà di espressione.Se volete contribuire anche voi con la vosta firma, mandate una mail a: club.brunelleschi@email.it